Stampante 3D
Ho costruito questa stampante 3D utilizzando per la maggior parte pezzi di recupero, come le guide e le cinghie rercuperate da vecchie stampanti e l’alimentatore a 12 V.
È una classica stampante 3D cartesiana a filamento fuso che ho potuto realizzare grazie alle informazioni rese disponibili dal progetto RepRap, prima che le stampanti 3D domestiche fossero diffuse come lo sono oggi.
Con questa stampante ho realizzato le parti che compongono la mia MPCNC.
L’estrusore inizialmente era di tipo J-Head, ora sostituito da un estrusore in metallo di tipo E3D:
Il motore dell’estrusore è un motore passo passo:
Sull’asse Z è montata una scheda a cui sono collegati il motore dell’estrusore, l’estrusore con il relativo sensore di temperatura e la ventola:
Il filamento è tenuto contro lo spingifilo da un cuscinetto spinto da molle:
Lo spingifilo è realizzato con una ruota dentata a denti dritti:
E il suo moto è ridotto rispetto a quello del motore:
La bobina del filamento gira su cuscinetti su dei supporti sopra la stampante:
Il piano riscaldato è realizzato su PCB in vetronite:
E può essere livellato grazie a viti e molle:
Le guide di scorrimento degli assi sono realizzate con boccole in nylon inserite in tubolari di acciaio:
La movimentazione degli assi è a cinghia:
Sono presenti tendicinghia regolabili:
E finecorsa ottici sugli assi:
Le guide sono barre tonde da 8 mm recuperate da vecchie stampanti:
I tubolari quadrati del telaio sono avvitati insieme in modo da avere una buona rigidezza della struttura anche senza saette:
L’elettronica è una Generation 7 e monta un microcontrollore ATmega:
I driver dei quattro assi sono dei DRV8825:
Ho aggiunto all’elettronica un pannello di controllo esterno:
Elettronica, motori, piano riscaldato e hot end sono alimentati da un alimentatore a 12 V da computer: